“In un anno Adriano SiCura ha raggiunto più di 150 anziani”. Intervista a Letizia Basso
Adriano SiCura è una rete di servizi per la presa in carico delle esigenze di salute delle persone anziane nel quartiere Adriano di Milano, un progetto nuovo e necessario che fa della sinergia tra differenti figure professionali il suo punto di forza. Infermieri di famiglia e comunità, operatori socio-sanitari di quartiere, psicologi, volontari di prossimità, assistenti sociali, personale altamente qualificato in grado di intercettare potenziali situazioni di fragilità delle persone anziane.
Con Letizia Basso, assistente sociale e case-manager di Adriano SiCura, indaghiamo il ruolo cruciale dell’assistente sociale nella fase di intercettazione del bisogno dell’anziano e della sua rete famigliare, se presente.
Letizia, in cosa consiste il tuo lavoro all’interno del progetto Adriano SiCura?
“Come assistente sociale faccio parte di un’équipe di cura e supporto che opera sul territorio e a domicilio con l’obiettivo di anticipare, facilitare e arricchire i percorsi di cura normalmente garantiti dalle istituzioni. L’obiettivo è riuscire a intercettare con tempestività eventuali situazioni di fragilità della persona anziana dal punto di vista sanitario e/o sociale: questo avviene attraverso visite domiciliari o colloqui ambulatoriali, contesti che fanno emergere eventuali criticità o necessità delle quali spesso la persona non è nemmeno consapevole, soprattutto se sprovvista di una rete familiare.
La presa in carico della persona anziana ci permette di sviluppare la pianificazione di un progetto altamente personalizzato, cucito ‘su misura’, perché ogni anziano è portatore di attenzioni specifiche”.
Alcuni casi d’esempio?
“I bisogni più comuni si riscontrano nella difficoltà per l’anziano di intraprendere azioni di vita quotidiana come uscire a fare la spesa o per sbrigare pratiche burocratiche, andare dal medico o avere semplicemente qualcuno con cui parlare. A seconda della fragilità attiviamo servizi presso i nostri spazi di Via Adriano, penso ad esempio al Centro d’Incontro e al FabLab rivolti agli anziani con decadimento cognitivo lieve-moderato o allo sportello d’ascolto o al telemonitoraggio, oppure allertiamo il Servizio Sociale Professionale Territoriale o la Casa di Comunità per l’attivazione di servizi territoriali sociali o sanitari. Altri esempi possono essere casi di difficoltà nell’igiene personale, difficoltà di deambulazione, impossibilità di cucinare etc. In più, forniamo assistenza alle famiglie o ai caregiver tramite consulenze, orientamento e disbrigo di pratiche burocratiche oppure fornendo supporto nella ricerca e selezione specialistica di assistenti famigliari”.
Dall’avvio del progetto Adriano SiCura, quanti anziani sono stati presi in carico?
“Abbiamo raggiunto circa 150 anziani residenti all’interno di Quartiere Adriano o della circoscrizione Municipio 2. E’ un numero rilevante e che fa riflettere: Adriano SiCura è un vero e proprio punto di riferimento in un quartiere periferico in continuo sviluppo nel quale mancava una rete di servizi dedicati alla popolazione anziana. E la comunità svolge anch’essa un ruolo fondamentale attraverso la formula del volontariato: tanti sono i progetti di socializzazione che vedono il coinvolgimento dell’associazione di volontariato, partner di progetto, per sensibilizzare e prevenire l’isolamento delle persone anziane”.